Business Plan per un Ristorante

Devi fare il business plan per un progetto di ristorante? Ottienilo già fatto, completo in ogni sua parte e pensato appositamente con lo scopo di ottenere finanziamenti, prestiti o partecipare a bandi.

Abbiamo infatti realizzato un business plan appositamente pensato per un ristorante. Acquistandolo, incluso nel prezzo, per sempre e senza alcun costo in abbonamento, otterrai anche il nostro software di business plan (e 30 giorni di assistenza gratis). Non troverai sul mercato altre offerte così vantaggiose. 

Le linee guida nella realizzazione di un business plan per ristorante

Come fare un business plan per un ristorante e trasformare la propria idea di business in un progetto vincente. Se state pensando di aprire un ristorante oppure un bar, una osteria, o anche una paninoteca, allora la prima cosa che dovete fare è leggere questo articolo. La seconda invece è preparare un business plan seguendo le istruzioni che vi daremo.

Prima di tutto dovete sapere che ogni idea vincente ha alle spalle una attenta pianificazione ed un buon business plan. Non è sufficiente essere dei buoni cuochi o avere buone idee per l’allestimento del locale, ma è necessario pianificare ed organizzare ogni aspetto della vostra attività.

Ma andiamo per punti e vediamo come suddividere il nostro lavoro per redigere un buon progetto prima di decidere se, dove, quando e come aprire un ristorante.

Cos’è un business plan e a cosa serve

Partiamo proprio dalle basi, prima di vedere come aprire un ristorante e come redigerne l’apposito business plan. Un business plan è il documento che sintetizza gli aspetti salienti della futura attività di business. Quindi un modo per analizzare potenzialità e criticità, organizzare la struttura del business, delineare fatturati, investimenti e utili.

Accanto alla funzione di chiarezza, il business plan ne ha anche una pratica. Si tratta infatti del documento che si va a presentare a potenziali investitori, soci, una banca o un istituto di credito. Dalla bontà e dalla chiarezza del documento spesso dipende l’apertura di credito verso la propria nuova attività. Quindi che si tratti di un ristorante o meno, il business plan va redatto con cura, andando ad analizzare tutti i dettagli essenziali.

Esempio di business plan vincente

Esempio business plan per un ristorante

Quello che segue è un esempio di struttura che dovrebbe avere il business plan per un ristorante. Un business plan professionale e che si rispetti infatti dovrebbe possedere una serie di dettagli e caratteristiche imprescindibili. Ma chi scrive il business plan? Se da un lato potrebbe essere scontato dire l’imprenditore che sta al vertice della nuova attività di ristorazione, dall’altro occorre che quest’ultimo disponga degli strumenti e delle capacità necessarie per fare un buon business plan.

Un consulente specializzato nel settore della ristorazione, o un commercialista possono essere di grande aiuto, anche se ovviamente con costi ulteriori. Un strumento software è fondamentale. Sul nostro sito offriamo un software business plan potente e facile da utilizzare. Inoltre disponiamo di business plan pronti che consentono di velocizzare i tempi di realizzazione del proprio documento di business.

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Come fare un business plan per un ristorante

Vediamo le tappe che ci condurranno fino all’apertura e alla messa a regime del nostro nuovo ristorante.

Per approfondire, vedi anche il business plan per agriturismo.

Lo studio del mercato della ristorazione

Passeggiando per la vostra città vi sarà capitato di notare dei ristoranti sempre pieni e altri che invece sono sempre vuoti. Provate ad entrare sia nei primi che nei secondi e cercate di capire il perché, cosa va e cosa non va. Provate a studiare la clientela e a capire cosa li ha portati ad entrare o a non entrare in quel ristorante.

Cercate inoltre di capire quali siano le tendenze nella vostra zona e quale tipologia di ristorante è la più gettonata. Se sbaglierete in questa prima fase non ci sarà sforzo sufficiente per riempire la sala del vostro locale! Per prima cosa dovrete decidere quale tipo di cucina proporre senza cadere nella tentazione di proporle tutte quante assieme come a volte capita di vedere.

Bisogna decidere innanzitutto che tipo di cucina proporre nel vostro ristorante:

  • La cucina tradizionale locale e regionale: la cosa positiva è che probabilmente non passerà mai di moda e non è una tendenza passeggera. L’aspetto invece che può complicare le cose è che la clientela è già abituata ad assaggiare tali piatti e sarà piuttosto esigente e dunque attenzione alla qualità e anche ad altri aspetti di tendenza come il biologico ed il chilometro zero. L’idea può funzionare sia con la cucina tipica della zona in cui andrete ad aprire che con quella di altre zone d’Italia.
  • La cucina internazionale: più adatta alle grandi città che ai piccoli centri, va molto di moda ma al tempo stesso complica un po’ le cose per quanto riguarda il personale e la ricerca di materie prime di qualità. La provenienza può andare dai nostri vicini d’oltralpe fino ai paesi più lontani di Africa, Australia e Sud-America. Non è una cosa che si possa improvvisare così su due piedi ed è consigliato, oltre ad un cuoco autoctono, anche una certa esperienza sui costumi e le tradizioni del luogo. Inoltre, a differenza della nostra cucina tradizionale potrebbe trattarsi di mode passeggere e dunque vanificare in breve tutti i nostri sforzi ed investimenti.

Quindi la scelta dovrà essere dettata da un mix tra le nostre conoscenze/capacità e quello che va per la maggiore nel mercato a cui ci rivolgiamo. In questa fase può essere utile anche utilizzare lo strumento dell’intervista, magari attraverso un questionario, a un bacino di utenti selezionato (magari anche servendosi degli strumenti che mettono a disposizione il web e i social network). Gli utenti andrebbero “interrogati” sui gusti, tendenze e qualsiasi cosa possa tornarci utile nel delineare le caratteristiche del nostro ristorante.

Ribadiamo: fare business significa portare un prodotto o servizio a mercato. Per questo come primo step occorre analizzare, intanto se esiste tale mercato, e poi se vi sono margini per inserirsi proponendo qualcosa che la concorrenza non offre o non offre abbastanza bene. Pensare fuori dagli schemi può essere un aspetto jolly, ma organizzando il tutto sempre nell’ottica di un business plan rigoroso e strutturato (andando solo di intuito ci si può fare male alle volte).

Le materie prime ed i fornitori

Il cliente che è rimasto soddisfatto consiglierà il nostro ristorante a qualche amico mentre quello che è rimasto deluso o, peggio, è stato male dopo aver mangiato nel nostro locale, ne parlerà al maggior numero di persone possibile. Quindi grande attenzione alla qualità delle materie prime ed ai fornitori da cui ci approvvigioneremo che dovranno garantire un buon standard di prezzo e qualità stabile nel tempo.

Gli investimenti adeguati al progetto da realizzare

Dovremo arredare la sala con tavoli e sedie, ma anche con un arredamento ed accessori adeguati al tipo di cucina che andremo ad offrire, una atmosfera adatta al nostro cliente target. Anche i bagni dovranno essere adeguati al numero di coperti, belli, invitanti e puliti. E poi l’investimento più importante: la cucina che dovrà essere dimensionata per il numero di coperti, né troppo grande né troppo piccola.

Essere attrezzata per preparare e conservare al meglio i cibi che andremo a proporre e soprattutto che sia assolutamente a norma di legge dal momento che i controlli arriveranno e, in certe zone, anche molto di frequente. Infine tutte le minuterie e beni di consumo: tovaglie e tovaglioli, piatti, posate e bicchieri e tutte le piccole attrezzature per la cucina del ristorante.

L’analisi e la ricerca delle risorse finanziarie

Ogni idea oltre che essere buona e ben sviluppata ha anche bisogno di essere adeguatamente finanziata. Le risorse finanziarie possono derivare da capitale e finanziamenti propri, finanziamenti bancari, capitale di terzi che vogliono investire nella nostra idea, oppure agevolazioni a fondo perduto e finanziamenti garantiti da fonte pubblica.

È comunque fondamentale avere ben chiaro quale sarà il nostro fabbisogno finanziario iniziale e fino al raggiungimento del break even point. Il nostro ristorante infatti non inizierà a guadagnare appena aperto, ma è probabile che debba attraversare un periodo di alcuni mesi in perdita, in attesa di raggiungere il volume di clientela sufficiente a coprire i costi variabili ed i costi fissi.

Se è relativamente semplice calcolare le risorse finanziarie necessarie ad avviare il ristorante, è sicuramente più complesso calcolare il fabbisogno finanziario durante la gestione dal momento che vanno a sommarsi le uscite per il pagamento dei mutui e degli investimenti, dei costi fissi di gestione, delle entrate da parte della clientela e dei costi variabili che, come dice la parola, variano in base al numero e al tipo di pasti e bevande vendute.

Per fare ciò e bene utilizzare un software specifico per realizzare il business plan del ristorante e che, inserite tutte le informazioni, ci darà il risultato finanziario atteso mese per mese e complessivo.

I costi fissi e variabili

E’ importante dividere tra costi fissi e variabili. Mentre i primi li possiamo conoscere con precisione, i secondi sono più difficili da calcolare, sono legati all’andamento dell’attività e crescono al crescere del numero di pasti e bevande venduti.

I costi fissi principali sono: il personale dipendente a partire dal cuoco fino ai camerieri e barman, il canone di locazione del ristorante, le assicurazioni, il commercialista e l’avvocato, le spese pubblicitarie, le bollette di acqua luce telefono e gas, le spese di pulizia se non sono affidate a personale interno, i beni di consumo come i prodotti per la pulizia e per la cucina e tutti gli oneri vari di gestione come le commissioni bancarie, la benzina e tasse varie.

Le spese per i prodotti alimentari, le materie prime e le bevande, invece, rientrano tra i costi variabili e maggiori saranno le vendite ed il fatturato, maggiori saranno questi costi. Non sono quindi calcolabili se non in percentuale o proporzionalmente al fatturato previsto.

Un software semplice e intelligente potrebbe sicuramente aiutarci in questi calcoli. Ad ogni modo, dovremo fare in modo che il margine tra fatturato e costi variabili ci permetta di coprire i costi fissi.

Se ad esempio produrre un pasto completo ci costa 5 euro e lo vendiamo a 20 €, allora il margine a pasto è di 15 €. Se vendiamo 100 pasti al giorno il nostro margine giornaliero sarà di 1.500 €. Se teniamo aperto circa 26 giorni al mese, allora il margine mensile del ristorante sarà di circa 39.000 €.

Se i costi fissi, compreso lo stipendio reale o figurativo dei soci operativi, sono inferiori a 39.000 € allora staremo generando un utile, altrimenti saremo in perdita. Questo è chiaramente un calcolo molto semplificato. L’analisi potrebbe essere approfondita per i singoli piatti e bevande e variare per i flussi di clientela previsti per ogni giorno della settimana e periodo dell’anno ma sarebbe molto complicato farlo a mano.

Gli strumenti e le risorse per fare un business plan per un ristorante vincente

Vi consigliamo alcuni strumenti specifici per il settore ristorazione che vi permettono di realizzare i calcoli che abbiamo esemplificato al punto precedente in maniera molto più approfondita e dettagliata e coi quali potrete fare delle serie analisi di redditività e sostenibilità finanziaria del vostro progetto. Il migliore è sicuramente il software con il business plan già fatto per un ristorante che potete trovare in questo sito e che potete adattare con facilità al progetto che avete in mente.

Un piano di marketing su misura per il nostro ristorante

Il piano di marketing è l’insieme di tutte le azioni realizzate e pianificate per raggiungere gli obiettivi di vendita e fatturato che ci siamo posti per il nostro ristorante.

È una parte molto importante del nostro progetto e non va per niente sottovalutata in quanto non è sufficiente avere ricette ricercate e offrire dei buoni piatti ma dobbiamo anche saperli proporre al nostro mercato di riferimento nel modo giusto in modo da indurre il nostro potenziale cliente ad entrare nel nostro locale oltreché ovviamente, a soddisfarlo. Il piano di marketing è l’insieme delle scelte sui prezzi di vendita, sulla promozione e pubblicità e sulle modalità ed i canali di vendita e distribuzione.

Aprire un ristorante: conclusioni

Aprire una nuova attività non è qualcosa di semplice e che andrebbe preso sotto gamba. Un nuovo ristorante non fa certo eccezione. Prendersi del tempo per panificare il tutto in modo accurato e professionale è un aspetto prioritario. Lo strumento del business plan consente proprio di fare questo. Dunque valutare pro e contro, punti di forza e di debolezza, opportunità, cercando anche, nel limite del possibile, di pensare fuori dagli schemi.

Iniziare a porre le fondamenta del proprio ristorante con un business plan già fatto può essere un vantaggio rispetto alla concorrenza. Quello che segue è il nostro business plan realizzato con riferimento specifico al mercato della ristorazione. Se vuoi saperne di più non esitare a contattarci.

Acquista il business plan per ristorante già fatto

Business plan ristorante

Come visto, aprire un ristorante e predisporre il business plan, non è affatto un’attività semplice e veloce. Bisogna impiegare tempo, impegno, risorse. Non bisogna commettere l’errore di redigere il tutto con superficialità per la fretta di “fare soldi”.

Oltre al nostro software, ti offriamo anche la base di un business plan per ristorante già pronto, che potrai personalizzare alle tue esigenze. Non sono in molti a offrire un servizio così specifico.

Inoltre pagherai una cifra una tantum, non ti verrà richiesto di sottoscrivere alcun abbonamento o canone mensile. Grazie al nostro business plan potrai iniziare a costruire le fondamenta del tuo progetto di ristorante.