Vuoi aprire un negozio di animali? Fare un business plan professionale è un passaggio centrale. Abbiamo realizzato un business plan pensato per un progetto di pet shop, completo in ogni sua parte e ottimizzato per la richiesta di prestiti, finanziamenti a fondo perduto o per partecipare a bandi.
Un italiano su due possiede un animale domestico. Basta solo questo dato a rendere l’idea su quale sia il potenziale del mercato. Il settore del pet sembra non conoscere crisi. Al contrario, la pandemia del Covid-19 è stata per molti l’occasione di adottare un animale domestico, grazie anche alla possibilità di poter utilizzare la formula di lavoro in smart working (e di riuscire, di conseguenza, a prendersene cura).
In Italia, si contano quasi 70 milioni di animali domestici, tra i quali oltre 13 milioni di gatti e 8 milioni di cani. Il 60% dei proprietari di cani e l’80 dei padroni di gatti usano i croccantini per alimentarli: e questo è un indicatore prezioso del potenziale di crescita del settore.
I negozi per animali più frequentati sono le catene in franchising, a causa dell’ampia scelta e delle numerose offerte. I pet shop, sul piano dell’affluenza di consumatori, vengono subito dopo i garden center.
Aprire un negozio di animali costituisce, quindi, un’occasione allettante, dal punto di vista imprenditoriale. Ma come si fa?
Aprire un negozio di animali: come funziona
L‘iter burocratico necessario per aprire un negozio di animali è legato al tipo di attività che si vuole inaugurare. La vendita di cibo e accessori per animali, per esempio, non comporta la richiesta di particolari permessi (croccantini e scatolette non sono più classificati come alimenti).
Per commerciare animali vivi, invece, è indispensabile seguire una procedura ben diversa e ottenere l’autorizzazione sanitaria da parte del sindaco (che la rilascerà su parere del servizio veterinario).
In questo caso, inoltre, nei locali adibiti alla vendita non potrà essere svolta nessun’altra attività (nemmeno se legata agli animali, come la toelettatura), e dovranno esserci magazzini, gabbie adeguate alla taglia degli animali in vendita e servizi igienici.
La domanda può essere consegnata allo sportello attività produttive del Comune e deve essere corredata da due copie della planimetria del locale (che indichi in modo chiaro la distribuzione di stanze, magazzini e servizi) e da una lista dettagliata di tutte le specie di animali che si intendono vendere. A sua volta, il Municipio, inoltrerà questa richiesta alla Asl per le verifiche obbligatorie.
L’iter burocratico
Come per ogni altra attività, anche per aprire un negozio di animali, occorre aprire una partita Iva o creare una società, indicando il cosiddetto codice ATECO che serve a identificare il settore di attività: nel caso della vendita di cibo e accessori per animali, il codice di riferimento è il 47.76, mentre per la vendita di animali vivi si dovrà indicare il 47.76.20.
Nel caso si sia optato per una società, questa andrà iscritta al Registro delle imprese provinciale. Parallelamente, occorrerà trasmettere la Scia al Comune. Nel caso di vendita di animali vivi, a questi documenti si aggiungono il parere di idoneità alla vendita e la copia dell’avvenuta frequentazione di un corso Ical.
Le ultime pratiche da sbrigare sono, infine, l’iscrizione a Inps e Inail, la richiesta di autorizzazione per l’insegna e il nulla osta di Asl e vigili del Fuoco sull’idoneità dei locali
Aprire un negozio di animali: costi e investimento iniziale
Quanto costa aprire un negozio di animali, in termini di investimento iniziale?
In via del tutto indicativa, aprire un negozio di animali può costare da 30 a 120mila euro. Su questo investimento iniziale peseranno:
- l’ubicazione (un negozio nel centro città costerà ovviamente più di uno in periferia);
- la superficie dedicata alla vendita (e le relative attrezzature necessarie);
- l’acquisto o l’affitto del locale.
L’elenco delle voci di spesa comprende:
- l’avvio attività (acquisto o affitto dei locali, depositi cauzionali e caparre;
- attrezzature (scaffali, mensole, vetrine, banchi vendita, casse, allestimenti e ornamenti, gabbie, acquari, terrari, ecc.);
- consulenze professionali (costituzione attività, loghi e materiale grafico, deposito del marchio, assicurazione, commissione di uno studio di mercato, ecc.);
- tecnologia e software (software gestionale e registratori di cassa);
- personale (spese relative alla pubblicazione degli annunci, prime retribuzioni ai dipendenti, pagamento dei contributi);
- marketing (inaugurazione, sito web, negozio online);
- scorte di magazzino;
- capitale circolante (ovvero il denaro necessario per affrontare i primi sei mesi di attività).
Aprire un negozio di animali: l’importanza di un business plan
Redigere un business plan per un negozio di animali significa fissare gli obiettivi della propria attività, quantificare l’investimento iniziale e valutare la redditività.
Operazioni preliminari
Prima di procedere alla compilazione del business plan è necessario:
- effettuare un’indagine di mercato, ovvero comprendere le abitudini di acquisto dei futuri clienti (budget, frequenza di acquisto, tipologie di prodotti desiderati, etc. )
- impostare un piano di marketing che preveda quali promozioni avviare, il loro costo e la loro ricaduta in termini di fatturato
- quantificare le risorse umane e materiali (quanti dipendenti, quali e quanti macchinari, etc)
Le tabelle
La previsione finanziaria per un negozio di animali è composta da:
- Conto economico previsionale. Consente di valutare la crescita del fatturato dell’azienda, seguire l’evoluzione della dei costi e determinare la redditività. Sottraendo al fatturato il costo della merce venduta, si ottiene il margine lordo, che deve coprire le spese generali. Sottraendo dal margine lordo le spese generali (amministrative, commerciali e retributive dell’azienda), si ottiene l’EBITDA (Gross Operating Surplus). Se il saldo è positivo, l’attività è redditizia
- Rendiconto finanziario previsionale. Consente di verificare che l’attività dell’azienda generi cassa, se disponga di capitale circolante o se ci siano le condizioni per reinvestire
- Bilancio previsionale. È composto da attività e passività. Le attività rappresentano gli incassi della società mentre le passività corrispondono ai debiti
- Piano di finanziamento iniziale. Prevede da una parte le risorse(ovvero i soldi a disposizione dell’azienda) e dall’altra gli utilizzi. Idealmente, il flusso di cassa iniziale nel piano di finanziamento dovrebbe consentire di raggiungere il breackeven (ovvero il pareggio).
- Break-even. Consente di stimare il fatturato e il volume delle vendite da raggiungere per pareggiare l’investimento iniziale. L’equilibrio finanziario si raggiunge quando il margine generato sui costi variabili dell’impresa è sufficiente a coprire i costi fissi.
L’executive summary
Il riepilogo del piano aziendale è una sintesi che descrive:
- azienda;
- prodotti e servizi venduti nel negozio;
- ricerche di mercato;
- strategia commerciale (compresi gli aspetti legati al marketing e alla gestione del rischio);
- dettagli dell’attività (giorni, orari di apertura, ecc.);
- piano finanziario.
Un elemento a cui prestare particolare attenzione è la gestione dello stock di magazzino: nel caso di animali vivi, più a lungo resteranno in negozio, meno saranno redditizi, a causa del costo del cibo e delle date di scadenza.
Per approfondire, vedi anche il nostro esempio di business plan.
Potenziali vantaggi di aprire un negozio di animali in franchising
Per i negozi di animali come in altri settori, il franchising costituisce un’opportunità che offre diversi vantaggi:
- inserirsi in un modello di business che si è già dimostrato valido e ha dimostrato la sua redditività;
- utilizzare il know-how e dell’esperienza del franchising;
- sfruttare la notorietà di un marchio per diventare più competitivo e generare fatturato più velocemente;
- ottenere formazione e supporto continuo;
- massimizzare le possibilità di successo.
Imbarcarsi da soli in un’avventura imprenditoriale a volte è complicato. come si è visto è necessario gestire l’intero processo creativo dalla A alla Z, impostare i metodi di business, la strategia di marketing, trovare i fornitori etc.
Tutte queste attività, nel caso del franchising, sono organizzate dal franchisor. In qualità di affiliato, l’imprenditore possiede la propria attività e la gestisce liberamente.
Aprire un negozio di animali: conclusioni
I pet shop costituiscono una delle occasioni imprenditoriali più redditizie degli ultimi anni, a causa della crescente tendenza delle famiglie italiane ad adottare animali domestici. Avviare un’attività imprenditoriale in questo settore, dunque, fa gola a molti.
Tuttavia, come per ogni altra impresa, l’iter burocratico da seguire a volte non è semplice (soprattutto se si intende vendere animali vivi) e anche la gestione degli stock può risultare imprevedibile.
Il franchising è una buona opzione per conservare la propria indipendenza e utilizzare esperienza, modello di business, know how e visibilità di grossi gruppi che costituiscono una risorsa preziosa per raggiungere l’equilibrio finanziario in tempi brevi.