Se stai pianificando di diventare un imprenditore agricolo, uno passaggio essenziale, che in molti trascurano o affrontano con superficialità, è la redazione di un buon business plan. Si tratta infatti del documento che riassume la struttura e tutti gli aspetti salienti della futura attività agricola.

Il nostro business plan già fatto per un’azienda agricola è appositamente pensato per un’attività di questo tipo ed è completo in ogni sua parte. Viene offerto con, incluso nel prezzo e senza costi aggiuntivi, il nostro software business plan. Acquistandolo risparmierai tempo e otterrai una base predisposta, sulla quale dovrai aggiungere solo i dati specifici del tuo business.

Guida all’impresa nel settore agricolo

Essere riconosciuti come imprenditori agricoli e diventare professionisti in questo campo è frutto di un insieme di operazioni delicate e da pianificare con cura. Scopriamo come procedere e fare in modo che la propria azienda possa essere avviata nel miglior modo possibile.

Chi è l’imprenditore agricolo

L’imprenditore agricolo è colui che, al termine del percorso di studi, avvia un’attività e opera nel settore agricolo producendo dei beni pronti a essere consumati o che successivamente vengono sottoposti ad altre lavorazioni che consentono di ottenere un prodotto finale appartenente ad altri settori.

La sua figura può essere solo ed esclusivamente commerciale, ovvero che si occupa degli aspetti gestionali, oppure anche operativa, ovvero l’imprenditore svolge anche un lavoro manuale relativo alla coltivazione e trasformazione dei diversi prodotti.

Alla base della sua attività vi deve essere la produzione di una serie di articoli che rientrano nel settore primario, quindi frutta, verdura e atri che rientrano in tale categoria.

Vedi anche: come aprire un’attività commerciale.

Le diverse tipologie di imprenditore agricolo

Quando si parla dell’imprenditore agricolo è fondamentale fare riferimento a tutte le varianti che riguardano questa figura: non esiste una sola versione univoca, ma tante tipologie ognuna delle quali caratterizzate da aspetti totalmente differenti tra di loro.

La prima di queste è l’imprenditore agricolo professionale, che spesso e volentieri viene riconosciuta con l’acronimo di IAP. In questa circostanza si fa riferimento a un imprenditore che non opera direttamente lavorando il suo terreno ma, al contrario, si occupa di svolgere tutte le operazioni burocratiche, economiche e gestionali della sua impresa.

Perciò assumerà dei dipendenti che svolgeranno le diverse mansioni manuali come pulizia e preparazione del terreno da coltivare, raccolta degli ortaggi, pulizia delle piante, nuova semina degli appezzamenti di terra e tutte le altre procedure tipiche di questo settore.

Questa, figura, per essere riconosciuta come tale, deve avere tutte le conoscenze del settore agricolo, quindi un diploma o laurea inerente al settore e la sua azienda deve focalizzare almeno il 50% dell’attività sulla produzione agricola, con la medesima percentuale relativa ai proventi che devono derivare appunto da questo tipo di attività.

La seconda tipologia di imprenditore agricolo prende invece il nome di coltivatore diretto e vi è una grande differenza con il professionista prima citato: in questo caso, infatti, il titolare dell’impresa deve anche lavorare il suo terreno, quindi effettuare tutte le diverse procedure di coltivazione.

Pertanto non si tratta solo della gestione della parte economica e fiscale dell’azienda: l’imprenditore deve occuparsi di svolgere i vari compito che riguardano la produzione dei vari beni derivanti dal lavoro del terreno agricolo in suo possesso.

Per essere riconosciuto come tale l’imprenditore deve dedicare almeno 104 giornate all’anno nella coltivazione del terreno: queste possono essere consecutive oppure distribuite durante il corso dell’anno, per esempio con una quantità di circa 10 al mese.

Il suo lavoro deve essere pari ad almeno un terzo rispetto quello che viene affrontato dalle altre figure lavorative, quindi i suoi dipendenti dovranno occuparsi dei restanti due terzi del fabbisogno aziendale produttivo.

Inoltre l’attività produttiva deve essere svolta in maniera abituale e i ricavi devono essere costanti del tempo. Queste due tipologie di imprenditore agricolo, dunque, devono svolgere delle mansioni differenti ma, in entrambi i casi, assume la massima importanza che i requisiti minimi per essere riconosciuti come tali devono essere soddisfatti.

Come diventare imprenditore agricolo

Come primo passaggio che occorre svolgere per diventare un imprenditore agricolo, la figura che intende operare in questo determinato settore dovrebbe avere un titolo di studio. Seppur non un requisito obbligatorio, è certamente fortemente consigliato avere contezza di quello che si andrà a fare.

Generalmente, quando si fa riferimento a questa prima fase, occorre parlare del diploma in agraria, che appunto consente al futuro imprenditore di avere tutte le informazioni base fondamentali per coltivare la terra e produrre frutta, verdura e non solo, sfruttando i processi naturali.

Ovviamente un imprenditore agricolo può anche scegliere di proseguire il suo percorso formativo: esistono sia le lauree brevi, ovvero quelle triennali, che quelle magistrali, relative al campo agricolo.

In entrambi i casi le conoscenze utili verranno incrementate e l’imprenditore agricolo avrà l’occasione di svolgere in maniera ottimale la sua attività, in quanto le sue competenze saranno superiori rispetto a quelle maturate con il solo diploma.

L’imprenditore agricolo può anche seguire dei corsi specifici che consentono il rilascio di apposite qualifiche relative al settore agricolo e che gli permettono di ottenere un costante aggiornamento sulle varie materie relative alle coltivazioni e al trattamento delle piante e del terreno.

Il solo percorso di studi, però, non è sufficiente per essere riconosciuti come imprenditori nel campo agricolo. La fase successiva consiste nell’acquisto o nel noleggio, a seconda del tipo di azienda e del capitale iniziale che si vuole investire, per entrare in possesso e usufruire di quel terreno dedicato alla coltivazione.

Occorre precisare come questo debba essere accuratamente analizzato affinché sia possibile avere l’occasione di rendere operativa fin da subito la propria attività, evitando quindi che le coltivazioni non possano essere avviate correttamente e che i capitali iniziali investiti possano non essere facilmente recuperati con la produzione dei prodotti agricoli.

Occorre anche l’apertura partita IVA agricola, la quale si discosta per diverse caratteristiche da quella ordinaria, ma che deve essere comunque richiesta per essere operativi. In questo caso rivolgersi al proprio commercialista semplifica tutte le varie procedure, che permettono di ricevere appunto questo elemento chiave per avviare la propria attività.

La fase successiva riguarda l’acquisto di tutti i macchinari che permettono effettivamente di svolgere questo tipo di attività. In questo caso non si fa riferimento solo ai trattori e ai macchinari per preparare il terreno e seminarlo, ma anche quelli per l’eventuale trasformazione dei frutti per ottenere altri prodotti, come nel caso in cui si voglia produrre vino o altri prodotti che derivano appunto dalla lavorazione della terra.

L’iscrizione della propria ditta presso l’apposito registro delle imprese è fondamentale per poter avviare la propria attività agricola e fare in modo che questa venga riconosciuta a livello nazionale.

Segue poi la consulenza di un agronomo che indicherà il tipo di prodotto agricolo maggiormente consigliato sia per le caratteristiche tecniche del terreno scelto, sia in base alle condizioni climatiche che contraddistinguono quella zona dove sorgerà l’impresa agricola.

Per quanto riguarda le coltivazioni che possono essere avviate, queste dipendono appunto dalle perizie svolte dagli esperti in materia. Sarà quindi possibile realizzare una coltivazione di ortaggi così come piantare gli alberi da frutto, ma anche dedicare la produzione della propria attività ad altri prodotti per diversi settori, come la canapa per quello tessile e diversi altri che permettono comunque di ottenere un’entrata economica non indifferente.

Non vi sono particolari limitazioni per quanto concerne questo aspetto quindi, tranne quelli prima indicati in merito alla tipologia di terreno e alla richiesta del mercato.

Se in una determinata zona sono già presenti delle attività agricole specializzate nella produzione di ortaggi, è bene evitare di focalizzare la propria produzione su questo prodotto.

Per approfondire vedi anche: come fare un’analisi di mercato.

Infine occorre assumere il personale e svolgere tutte le diverse procedure burocratiche che permettono di assicurare e far lavorare con totale serietà i vari dipendenti. Ecco quindi come diventare imprenditori agricoli ed essere riconosciuti come tali.

Quanto è importante strutturare un business plan accurato

Per diventare imprenditori agricoli ed essere totalmente operativi in questo settore assume la massima importanza fare un business plan accurato in ogni dettaglio.

Tale documento, come primo vantaggio, permette a tutti gli effetti di avere una panoramica generale in merito ai costi che si dovranno sostenere per avviare la propria attività imprenditoriale e fare in modo che questa possa essere ottimale e adeguata a tutte le proprie esigenze.

I vari costi presenti in questo documento sono seguiti da una serie di voci che hanno il compito di mettere in risalto tutte le varia parti che riguardano l’impresa stessa, facendo quindi in modo che si possa avere una panoramica generale della medesima.

Studiare accuratamente tutte le diverse parti dell’impresa rappresenta la scelta finale ottimale che, se inserita nel business plan, offre la garanzia di apportare tutte le varie modifiche all’idea originale di ditta agricola, prevenendo quindi che possano esserci delle potenziali situazioni negative che possono avere delle ripercussioni pesanti sulla stessa impresa, una volta che questa viene avviata.

Inoltre il documento, se realizzato con la massima attenzione, permette di facilitare la richiesta dei fondi necessari per avviare l’azienda agricola, offrendo quindi un ulteriore motivo per il quale creare il business plan.

Ecco quindi perché una delle fasi maggiormente importanti della creazione dell’impresa agricola ricade proprio sulla creazione di questo documento, che consente di mettere “nero su bianco” i tratti salienti della nuova attività agricola.

Conclusioni

Per diventare imprenditori agricoli sono quindi necessarie diverse operazioni e fasi che permettono di essere riconosciuti come tali, partendo dal percorso di studi fino alla scelta del terreno e del prodotto che verrà coltivato dalla propria impresa, analizzando ovviamente tutti i vari costi e le responsabilità che ricadono sul tipo di impresa e di ruolo professionale che si intende rivestire.

Il settore agricolo richiede quindi parecchia attenzione, ma se tutte le varie procedure vengono svolte con la massima attenzione, i margini di successo diventano ampi.

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