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Quando parliamo di imprenditoria femminile, dobbiamo tenere presente la situazione che vige attualmente: ad oggi, infatti, in Italia poco più di un’impresa su 6 è guidata da donne.
A seguito della crisi sanitaria e del forte impatto che la pandemia ha avuto sulla dimensione economica, il settore dell’imprenditoria femminile si è ritrovato a gestire un enorme calo della crescita.
Senza dimenticare che nel 2020 l’ondata di disoccupazione ha colpito quasi esclusivamente le donne, che costituiscono il 98% dei nuovi disoccupati.
In questo complesso scenario, ha preso finalmente il via il Fondo del Ministero dello Sviluppo Economico, destinato a tutte quelle donne che vogliono avviare un’attività imprenditoriale o rafforzare delle imprese femminili già esistenti.
Un intervento molto importante, concepito come punto cardine e prioritario dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa Resilienza. L’obiettivo da realizzare? Valorizzare l’intraprendenza e la tenacia nelle donne nel mondo dell’industria italiana, supportando la nascita e lo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali femminili.
Vediamo insieme quindi in cosa consiste concretamente il Fondo impresa femminile e come accedere ai finanziamenti a fondo perduto destinati all’imprenditoria femminile, grazie al bando Invitalia.
Fondo impresa femminile: cos’è
Il Fondo impresa femminile è un incentivo stanziato dal Ministero dello sviluppo economico (MISE), nato con l’obiettivo di sostenere la nascita, la crescita e il consolidamento di tutte quelle imprese che sono guidate da donne.
La dotazione finanziaria di questa misura, che si attuerà soprattutto attraverso contributi a fondo perduto ma anche tramite finanziamenti agevolati, è circa di 200 milioni di euro. Nello specifico, il 40% della dotazione finanziaria di questo fondo sarà destinato al finanziamento di tutti quei progetti e quelle attività legate ad imprese femminili, all’interno delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise, Sardegna e Sicilia.
Un fondo che ha permesso al MISE di raggiungere uno degli obiettivi principali del PNRR, rispettando quelle che erano le tempistiche stabilite dal crono programma della missione “Inclusione e coesione“.
Secondo ciò che è stabilito dal PNRR, i finanziamenti a fondo perduto sono destinati ai giovani, alle regioni del Sud e, ovviamente, alle donne. In particolare per questa missione, che si trova all’interno del Recovery Plan, sono destinati 27,62 miliardi di euro.
Ma vediamo nel dettaglio a chi si rivolge. Il Fondo ha l’obiettivo di sostenere le imprese formate da donne, di qualsiasi dimensione, che siano già costituite o appena formate, all’interno di tutte le regioni italiane.
Come possiamo leggere all’interno del sito del Ministero dello sviluppo economico, le tipologie di impresa femminile ai quali questa misura si rivolge, e quindi coloro che possono presentare una domanda di finanziamento, sono le seguenti:
- cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie;
- società di capitale con quote e componenti degli organi amministrativi formati da donne per almeno i due terzi;
- imprese individuali la cui titolare è una donna;
- lavoratrici autonome con partiva IVA.
Il bando Invitalia per il fondo impresa femminile
Attraverso il Fondo impresa femminile, quindi, si vuole andare ad attuare un vero sostegno alle aziende guidate da donne, come da obiettivo primario del PNRR.
Ricordiamo però che a questo Fondo non si accede in maniera diretta, ma si va a fare domanda per accedere a dei bandi finanziati dal fondo.
Una volta poi creato e messo a regime, il Fondo Impresa destinato all’imprenditoria femminile andrà a sostenere 3 punti chiave, che sono:
- Le misure già esistenti pensate per dare supporto all’imprenditoria, come ad esempio NITO (ON – Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero) e Smart&Start, che prevedono delle risorse dedicate alle imprese formate da donne;
- Il nuovo Fondo Impresa Femminile;
- Tutte quelle misure di accompagnamento (ad esempio mentoring, supporto tecnico, supporto gestionale, miglioramento del work life balance, etc.), le campagne sui vari mezzi di comunicazione, gli eventi e l’insieme delle azioni destinate al monitoraggio e alla valutazione.
Nel caso del Fondo per l’imprenditoria femminile, è Invitalia ad indire il bando. Invitalia è l’agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia.
Essa ha il compito di fornire il giusto impulso alla crescita economica del nostro Paese, puntando soprattutto sullo sviluppo e l’occupazione, e gestendo tutti gli incentivi nazionali a sostegno delle imprese.
Il bando Invitalia destinato al Fondo impresa femminile è un finanziamento dedicato alle imprese guidate dalle donne, che comprende 20 milioni di euro per ciascuno degli anni del biennio 2021-2022.
Come detto poco sopra, il PNRR prevede un sostegno complessivo di 200 milioni di euro, ciò significa che la dotazione finanziaria subirà presto degli ampliamenti.
Ma quali sono le principali linee di intervento relative a questa azione? Vediamole insieme:
- Incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili: è la linea dedicata a tutte quelle imprese femminili che si sono costituite da meno di 12 mesi, a cui verranno assegnati inizialmente 32,5 milioni di euro.
- Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili: si tratta della linea pensata per le imprese guidate da donne, costituite da più di 12 mesi, a cui verranno dedicati sempre 32,5 milioni di euro.
Oltre alle due linee principali, verranno stanziati poi circa 6 milioni di euro destinati all’ambito della formazione e della diffusione della cultura imprenditoriale. Il tutto attraverso due tipologie di intervento principali, che sono i contributi a fondo perduto e i finanziamenti, a tasso zero o agevolati.
Finanziamenti a fondo perduto: come richiederli
Abbiamo quindi visto che il Fondo Impresa Femminile di Invitalia consiste in un finanziamento destinato all’imprenditoria femminile, che viene sostenuta attraverso una dotazione di 200 milioni di euro. A sua volta, questa cifra si divide in 160 milioni di euro di risorse destinate al PNRR e 40 milioni di euro stanziati invece dalla legge di bilancio 2021.
Ma come è possibile, da parte delle imprese idonee, richiedere questi finanziamenti a fondo perduto? Vediamolo insieme.
Al fine di accedere ai finanziamenti, le imprese dovranno presentare delle specifiche domande. Questo sarà possibile a partire dal mese di maggio 2022, come si può leggere dal comunicato stampa ufficiale diffuso da Invitalia e in continuo aggiornamento nel sito del Ministero dello Sviluppo Economico.
Secondo le tempistiche le modalità definite direttamente dal MISE, le domande possono essere presentate attraverso uno sportello online della stessa Invitalia. Vediamo i dettagli:
- Per quanto riguarda le imprese femminili nuove, o comunque costituite da un tempo inferiore a 12 mesi, possono compilare la domanda a partire dal 5 maggio 2022 ore 10.00. La domanda, una volta compilata, potrà essere presentata a partire dal 19 maggio, sempre ore 10.00;
- Per le imprese femminili costituite da oltre 12 mesi, le tempistiche sono così articolate: compilazione online dalle ore 10.00 del 24 maggio 2022, e presentazione della domanda a partire dal 7 giugno 2022, ore 10.00.
La documentazione
Abbiamo visto le tempistiche di compilazione online e successivamente di presentazione della domanda. Per accedere al Fondo per l’imprenditoria femminile e di conseguenza ai finanziamenti a fondo perduto, però, sono necessari una serie di dati e informazioni. Vediamo allora quale documentazione occorre per la preparazione della domanda.
Ogni progetto imprenditoriale che richiede il finanziamento deve essere caratterizzato da una serie di elementi, che vediamo brevemente insieme:
- Dati anagrafici dell’impresa femminile;
- Dati relativi al progetto da presentare;
- Programma di spesa;
- Profilo dell’impresa;
- Lista delle agevolazioni richieste;
- Descrizione dell’attività che si vuole proporre;
- Analisi di mercato;
- Aspetti relativi all’ambito tecnico-produttivo, organizzativo e soprattutto economico-finanziario.
L’invio della domanda
Una volta completata la fase relativa alla documentazione da reperire e presentare, la domanda dovrà essere inviata. Al fine di accedere ai finanziamenti a fondo perduto messi a disposizione dal Fondo per l’imprenditoria femminile, sarà necessario dedicarsi alle due fasi preposte.
Il giorno dedicato alla compilazione della domanda, bisognerà collegarsi al portale Invitalia e seguire i passi della procedura descritta di seguito:
- Inserire tutta la documentazione richiesta;
- Scaricare l’apposito modulo di domanda in formato PDF, che viene generato direttamente dal sistema;
- Apporre la propria firma digitale;
- Caricare il modulo;
- Ricevere il “codice di predisposizione domanda”, che viene fornito dal sistema.
Quando si giungerà al giorno dedicato alla presentazione della domanda, vi basterà collegarvi alle ore 10.00 e fornire il codice che avevate ricevuto nella fase precedente.
Finanziamenti a fondo perduto: le spese ammesse
Come prima cosa, è bene sottolineare che per accedere ai fondi dedicati alle imprese formate da donne, è necessaria una valida idea imprenditoriale. Questa deve essere accompagnata da un business plan solido e dettagliato, fondamentale per convincere l’ente erogatore del finanziamento a fondo perduto.
In generale, attraverso il Fondo Impresa femminile, è possibile andare a combinare i finanziamenti a fondo perduto e i finanziamenti a tasso zero, con l’obiettivo di sostenere o dare vita ad aziende al femminile.
Tra le attività ammesse, ricordiamo quelle che fanno riferimento al settore dell’industria, all’artigianato, alla trasformazione dei prodotti agricoli, ai servizi, al commercio, ma anche alla sfera turistica. Il tutto da attuare attraverso specifici programmi da concludere entro due anni dall’avvio.
Ma quali sono le voci di spesa che possiamo far figurare all’interno degli investimenti? Vediamole insieme in questo elenco:
- Le immobilizzazioni materiali, ovvero tutto ciò che riguarda i nuovi impianti, i macchinari e le attrezzature fondamentali all’interno dell’impresa;
- Le immobilizzazioni definite immateriali, quindi ciò che ha a che fare con la componente software, oppure i servizi cloud;
- Il personale dipendente, che può essere assunto attraverso contratti a tempo indeterminato oppure determinato;
- Le esigenze di capitale circolante, compreso nel limite del 20% delle spese ammissibili;
- Le opere edili, comprese nel limite del 30% del programma di spesa, comprendente anche le strutture mobili e i prefabbricati.
Per quanto riguarda le aziende vincitrici del bando, esse vanno ad ottenere fino a 5000 euro per ciò che concerne l’assistenza tecnica relativa alle stesse agevolazioni, oltre che per tutti i servizi destinati al marketing e alla comunicazione. Nello specifico abbiamo:
- Un tutoraggio, che accompagna le imprenditrici nell’utilizzo delle agevolazioni nelle primissime fasi, supportandole nella richiesta di erogazione del finanziamento o per altre documentazioni di progetto. Questo viene realizzato attraverso dei veri incontri, online o in presenza, organizzati con il proprio tutor;
- Un voucher di 2000 € per tutte le spese di comunicazione strategica e marketing, da utilizzare a copertura del 50% del costo e del valore minimo di 4000 €.
Il tetto di spesa
Per quanto riguarda invece il tetto di spesa, è bene specificare che:
- Per le imprese che sono nate da meno di 12 mesi, quindi appartenenti alla Linea A del piano, il massimo della spesa è fissato a 250 mila euro. Al loro interno vediamo che i contributi a fondo perduto possono coprire l’80% fino a un massimo di 50 mila euro. Quota che sale invece al 90% se si tratta di donne disoccupate. Nel caso in cui il progetto preveda delle spese che superino i 100 mila euro, la copertura sarebbe del 50%.
- Per le imprese che sono nate da almeno 12 mesi, quindi appartenenti alla Linea B del piano, il tetto delle spese ammissibili è di 400 mila euro. Qui vediamo la suddivisione in 50% di incentivi sotto forma di finanziamenti a fondo perduto, e il restante 50% di finanziamenti agevolati a tasso zero.
Conclusioni
Come detto poco sopra, le domande per accedere al Fondo Impresa Femminile 2022 verranno sottoposte ad un vero esame che ne valuterà il merito. I singoli progetti imprenditoriali e le idee saranno quindi giudicate sulla base di particolari requisiti, soprattutto per quanto riguarda la componente tecnologica.
Un piano d’azione, quello messo in atto dal MISE, che permetterà di sviluppare delle valide forme di finanziamento a fondo perduto per il sostegno delle imprese femminili.
Tutto ciò potrà portare le imprenditrici del nostro Paese al raggiungimento di importantissimi obiettivi, quali una crescita economica che non va in contrasto con la vita sociale, ma anche una maggiore partecipazione delle donne nella vita imprenditoriale, attraverso un supporto alle loro competenze.
In conclusione, possiamo affermare che il Fondo per l’imprenditoria femminile 2022 è una grande opportunità per tutte quelle imprenditrici che sono interessate a ricevere finanziamenti a fondo perduto.
Un contributo che può permettere l’innalzamento della qualità, dell’innovazione e della creatività, che hanno da sempre contraddistinto il nostro Paese, come dimostrano le numerose storie di successo di imprenditrici italiane e i dati dei settori che stanno maggiormente registrando una crescita.