Business Plan per una scuola di lingue

L’importanza di un business plan per una scuola di formazione linguistica

Sono sempre di più le persone che necessitano di imparare le lingue straniere per diverse finalità, che si tratti di studenti o di lavoratori che vanno spesso all’estero, o di semplici turisti, avere dimestichezza con l’inglese, il francese o qualsiasi altra lingua è fondamentale.

Per rispondere a questa crescente domanda di apprendimento delle lingue straniere, aprire una scuola di lingue è un ottimo modo per cimentarsi in un’attività imprenditoriale di successo in grado di portare ottimi risultati in termini di guadagno.

Oggi, questo genere di scuole non deve ottenere il riconoscimento dal Ministero della Pubblica Istruzione, di conseguenze, chiunque può intraprendere questa attività. Un modo veloce per acquistare credito è quello di chiedere l’accreditamento alla Regione competente come prevede il DM 166/2001.

Facendo questa richiesta, la scuola di lingue viene riconosciuta come prestatore di servizi di formazione qualificati e di qualità, ma bisogna fare un percorso molto lungo e articolato che porterà anche ad ottenere la possibilità di offrire dei corsi finanziati direttamente dalla Regione e rilasciare attestati di lingue riconosciuti.

Perché usare un business plan scuola di lingue per lanciare l’attività

Un passo molto importante per aprire una nuova attività è la redazione di un business plan che analizzi dettagliatamente, ogni aspetto che riguarda il nuovo progetto imprenditoriale.

All’interno business plan devono esserci tutti i servizi che si intende offrire, ovvero, i vari corsi, ma anche tutti i dati economici e finanziari, le analisi di bilancio, quelle di mercato e di marketing e tutte le informazioni utili che riguardano l’attività.

Un software business plan scuola di lingue è quello che serve per gestire tutto al meglio, perché ne facilita la compilazione, rilasciando un business plan completo di budget economico e finanziario a cinque anni, con un documento finale completo di descrizione del mercato, della concorrenza, dei servizi offerti, del piano marketing, del piano organizzativo, economico e finanziario e delle conclusioni tratte dall’imprenditore.

Per approfondire sul funzionamento del software, vedi il video tutorial.

Tutto il business plan scuola di lingue può essere modificato in ogni sua parte: economica, finanziaria e descrittiva. Il documento finale è pronto per essere presentato a eventuali soci, ma anche possibili investitori, istituti finanziari e banche per poter accedere a dei finanziamenti per avviare la nuova attività.

Come aprire una scuola privata di lingue

Dopo aver capito l’importanza del business plan, vediamo qual è l’iter burocratico per aprire una scuola di lingue. La prima cosa è iscriversi all’Agenzia delle Entrate aprendo una P.IVA, e presso la Camera di Commercio nel Registro delle Imprese.

Bisogna trovare dei locali che siano conformi al regolamento edilizio vigente, devono essere agibili e in regola con i requisiti igienico sanitari. L’avvio dell’attività deve avvenire presentando la SCIA, Segnalazione Certificata di Inizio Attività, al Comune dove si intende aprire la scuola di lingue.

Non ci sono particolari requisiti personali per lanciare questa attività, ma è utile avere una cultura generale abbastanza buona e anche qualche esperienza in fatto di gestione e direzione.

Il personale assunto che dovrà fare i corsi dovrà essere madrelingua o bilingue e conoscere perfettamente la conoscenza della lingua che andrà ad insegnare.

L’investimento per aprire una scuola di lingue è molto sostanzioso, la cifra può variare in base ai locali utilizzati, agli stipendi del personale e agli strumenti necessari per l’insegnamento, mediamente possono volerci dai 70 ai 100 mila euro.

Per abbattere i costi dell’investimento iniziale ci sono due soluzioni: appoggiarsi a un franchising che abbatte i costi iniziali e garantisce molta notorietà dovuta al marchio, oppure, presentare il business plan scuola di lingue a degli investitori e convincerli a finanziare l’attività fin dal momento del lancio.

Nel primo caso i guadagni saranno inferiori perché bisognerà versare una percentuale all’azienda di franchising, per cui è sempre meglio fare una valutazione generale e accurata prima di fare una scelta definitiva.

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