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Business Plan Pronto per Architetto

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Incluso nel prezzo, avrai anche il nostro software di business plan aggiornato all’ultima versione, con cui modificare l’esempio precaricato in ogni sua parte e ottenere il tuo documento finale in PDF.

Il software è compatibile con Windows, Mac, Excel 2007 e versioni successive.

Come aprire uno studio di architetto (in sintesi)

Dopo aver terminato gli studi in Architettura, avviare uno studio può essere una scelta entusiasmante, che offre molti vantaggi, ma presenta anche dei passaggi e un iter da seguire. 

Vediamo come avviare uno studio di architettura. Prima di concentrarci su ogni passaggio in modo più dettagliato, iniziamo elencando tutte le fasi burocratiche in ordine.

L'iter da seguire è suddiviso nei seguenti step:

  • Iscrizione all'albo professionale;
  • Conoscere il Regime fiscale;
  • Apertura della partita IVA;
  • Apertura PEC;
  • Iscrizione alla cassa di previdenza;
  • Stipulazione dell'assicurazione professionale;
  • Affitto di un locale ad uso "studio professionale";
  • Mantenimento dei requisiti e formazione continua.

Iscrizione all'albo professionale

L'iscrizione all'ordine professionale degli architetti è necessaria prima di intraprendere l'attività di architetto. Potrai iscriversi all'albo dell'ordine territoriale competente per la regione di residenza o domicilio professionale, dopo aver terminato il corso di laurea e superato un esame di stato per la professione. 

 L'importo totale delle tasse e delle quote associative varia da zona a regione. Il prezzo di registrazione in genere si aggira intorno alle € 210, mentre la tassa di rinnovo costa circa € 230.

Il regime fiscale per gli Architetti

E' importante consultare il DPR 22 dicembre 1986, n. 917, generalmente noto come TUIR, al fine di comprendere la disciplina tributaria che si applica agli architetti. “Il denaro ricavato dall'attività di architetto, svolta in modo abituale e non esclusivo, è compreso nel reddito da lavoro autonomo”, secondo l'art. 53 del presente regolamento di riferimento.

Questo suggerisce che occorre:

  • aprire una partita IVA;
  • tenere la contabilità;
  • effettuare la dichiarazione annuale dei redditi.

Apertura della partita IVA

Il futuro architetto dovrà trasmettere l'apposita dichiarazione all'Agenzia delle Entrate utilizzando il modello AA9/12 per fare la dichiarazione adeguata al fine di aprire la partita IVA. Ci sono tre modi per raggiungere questo obiettivo: utilizzando individualmente il software di compilazione gratuito; tramite un contabile; o tramite CAF (centri di assistenza fiscale);

Apertura della PEC

Il Decreto Legislativo 185 del 2008 prevede che tutte le professioni iscritte all'albo debbano utilizzare la posta elettronica certificata per interagire ed effettuare ordini. Ricordiamo che, a differenza della normale posta elettronica, la PEC garantisce legalmente la certezza dell'invio e della consegna al momento della consegna delle comunicazioni via e-mail.

Iscrizione alla Cassa di Previdenza

Per dichiarare la professione è necessaria l'iscrizione al Fondo Nazionale di Previdenza e Assistenza per Ingegneri e Architetti Liberi Professionisti, o INARCASSA. Per la registrazione devono essere soddisfatte le seguenti condizioni:

  • essere iscritto all'albo professionale;
  • non essere assoggettato ad altra forma di previdenza obbligatoria;
  • essere in possesso di partita IVA individuale.

Stipulare l'assicurazione professionale

Dal 15 agosto 2014 è tenuta all'acquisto di un'assicurazione professionale, nota anche come assicurazione di responsabilità civile professionale, che tutela il patrimonio del professionista dai rischi sostenuti nell'esercizio delle sue funzioni, come i reclami di terzi, che potrebbero essere danneggiati dal lavoro a causa di errori, disattenzione, distrazione o dimenticanza.

Affitto di un locale ad uso "studio professionale"

Ecco un passaggio importante da non sottovalutare. Occorre allestire (se non lo si possiede già) un luogo adibito ad uso "studio professionale". Per iniziare, sono disponibili due opzioni per confrontare i costi di gestione:

  • studio condiviso con altri professionisti;
  • studio associato.

In ogni caso è anche possibile effettuare un cambio di destinazione d'uso ad un immobile di cui si è, eventualmente, in possesso e adibirlo ad uso ufficio o studio professionale.

Mantenimento dei requisiti e formazione continua

Siamo ora giunti all'ultima fase di mantenimento dei requisiti professionali attraverso la formazione continua. Fare l'architetto sta diventando un lavoro sempre più difficile, e dal D.P.R. 7 agosto 2012 n. 137, è obbligatorio attenersi alle norme che pongono un forte accento sul miglioramento continuo delle capacità e competenze professionali degli iscritti. L'architetto dovrà ottenere 60 crediti di sviluppo professionale o CFP nel corso di un periodo di tre anni. 

Il business plan per un Architetto

Aldilà dei passaggi burocratici, lato economico e organizzativo è fondamentale intraprendere la professione di architetto, pianificando il tutto attraverso la redazione di un business plan. A tal fine, abbiamo creato un esempio completo di business plan per architetti. Il business plan comprende:

  • investimenti iniziali e costi di gestione;
  • piano economico-finanziario;
  • organizzazione interna dello studio;
  • piano marketing;
  • scenari alternativi (ottimistico e pessimistico).

Il business plan viene venduto pre-caricato sul nostro software di business plan che otterrai per sempre e incluso nel prezzo (senza alcun costo successivo o abbonamento). Grazie al software potrai personalizzare in modo veloce e agevole la base pronta del documento, in modo da adattarla al tuo studio di architettura.