Vorresti aprire un negozio di scarpe? Fare il business plan è un passaggio fondamentale. Abbiamo creato un business plan pensato specificatamente per un progetto di negozio di scarpe, completo in ogni sezione e ottimizzato per la richiesta di prestiti, finanziamenti e per la partecipazione a bandi.
Intraprendere una nuova attività imprenditoriale è un progetto ambizioso e interessante, da concretizzare investendo sul campo risorse finanziarie, capacità professionali e spirito di iniziativa.
In ambito commerciale una buona opportunità è riconducibile all’apertura di un negozio di scarpe, visto anche il variegato ventaglio di scelte garantito dal settore: scarpe per bambini, ragazzi, sportive, firmate, etc.
Tuttavia in Italia la concorrenza non manca, quindi le cose vanno fatte bene e curate nei minimi particolari a partire dall’iter da ultimare per realizzare il progetto commerciale e dalla conoscenza dei costi e del mercato di interesse.
Di seguito, ecco cosa c’è da sapere per aprire un negozio di scarpe: requisiti e iter burocratico, costi, opportunità del franchising e l’importanza del business plan.
Per approfondire, vedi anche: come aprire un negozio di abbigliamento.
Aprire un negozio di scarpe: requisiti e iter burocratico
Con l’entrata in vigore della Legge Bersani del 1998, l’iter burocratico per aprire un negozio di scarpe è stato semplificato dall’abolizione della richiesta al comune della relativa licenza.
Infatti, la liberalizzazione del mercato ha abolito le licenze per la stragrande maggioranze delle attività commerciali. Niente licenza quindi, ma sussistono altri requisiti per intraprendere questa attività:
- assenza di condanne penali per un lasso di tempo maggiore ai 3 anni;
- non essere sottoposti a sorveglianza speciale né all’obbligo di soggiorno;
- non essere stati dichiarati falliti.
Requisiti a parte, l’apertura di un negozio di scarpe necessita di alcuni passaggi burocratici per iniziare ad operare nel campo in perfetta regola. Uno dei primi adempimenti è quello relativo alla presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) al comune competente.
Dopodiché occorre aprire la partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, l’iscrizione alla Camera di Commercio e aprire le posizioni INPS, per il regolare versamento dei contributi di legge, e INAIL, per la tutela contro gli infortuni sul lavoro.
Con l’introduzione della Comunicazione Unica di Impresa l’iter burocratico è stato snellito e i tempi sono stati ridotti. Con un’unica procedura online sul Registro delle Imprese, la Camera di Commercio segnala l’avvio dell’attività all’Agenzia delle Entrate, all’INAIL e all’INPS.
Nonostante la semplificazione e la velocizzazione del processo burocratico, per dare seguito correttamente a questi adempimenti è comunque meglio il ricorso a un professionista specializzato nel campo. Affidarsi a un commercialista è una buona abitudine, soprattutto quando non si ha troppa dimestichezza con la materia da trattare.
Vedi anche: business plan per startup.
Quanto costa aprire un negozio di scarpe
Quantificare con precisione i costi per avviare una nuova attività commerciale non è mai facile perché le variabili sono tante, molto più semplice individuare le voci di spesa per un quadro abbastanza attendibile dell’investimento iniziale da sostenere.
Per aprire un negozio di scarpe innanzitutto bisogna individuare un locale da destinare all’attività commerciale, da acquistare o prendere in affitto.
Ovviamente, nella prima ipotesi, l’investimento cresce di molte migliaia di euro. Anche i costi per l’affitto possono cambiare molto in base alle condizioni della location, alle dimensioni e alla sua posizione centrale o periferica.
Alle voci di spesa per il locale vanno aggiunti i costi per l’allaccio delle utenze (luce, gas, acqua), per l’installazione dell’insegna, per l’arredamento, per le consulenze, per la documentazione di rito, per i fornitori ed eventualmente per il personale.
Assumere qualche dipendente preparato e con una certa esperienza nel settore di norma favorisce la crescita dell’attività commerciale, ma comporta anche un aumento corposo dei costi. In ultimo, ma non meno importante, sono da considerare i costi per promuovere il negozio di scarpe.
La visibilità dell’attività dipenderà infatti molto dalla posizione strategica del locale e da una buona e innovativa politica pubblicitaria (sito web, social, passaggi pubblicitari radio e TV).
A conti fatti, alla luce di tutte queste voci di spesa, per aprire un negozio di scarpe è necessario un impegno economico di almeno 30/35mila euro.
Una diponibilità finanziaria non sempre alla portata di tutti, in tale ipotesi esiste l’opportunità di fruire di qualche finanziamento a condizioni agevolate. Si tratta di forme di prestiti rivolti prevalentemente a donne, giovani e disoccupati e destinati soprattutto all’avvio di nuove attività.
Per non perdere qualche buona occasione di questo tipo è importante consultare periodicamente il portale di INVITALIA, l’agenzia incaricata della gestione degli incentivi nazionali, e i siti regionali. Un modo per informarsi sulle possibilità di accedere qualche finanziamento di interesse, sulle modalità di accesso e sulle tempistiche previste.
Vedi anche: bandi Invitalia.
Aprire un negozio di scarpe in franchising
Per aprire un negozio di scarpe non occorre una cifra astronomica, ma neanche così irrilevante. Come già visto, i costi da sostenere sono diversi e di diversa natura, voci di spesa che possono essere contenute con l’affiliazione a in franchisor.
Il franchising è una formula commerciale indicata particolarmente per coloro che vogliono ridurre l’investimento iniziale e i rischi imprenditoriali.
I benefit originati dal franchising non sono in discussione perché avere alle spalle una casa madre già affermata nel settore vuol dire tanto.
L’affiliazione a un franchisor generalmente significa meno denaro da investire, poter contare su di un marchio già conosciuto nel mercato di riferimento, ricevere supporto nella scelta della zona, del negozio, dei fornitori fino all’assistenza per le pratiche documentali e le attività promozionali.
Di contro però affidarsi a un franchisor vuol dire perdere buona parte del potere decisionale, corrispondere i fee di ingresso e le royalties.
Con il franchising meglio poi non puntare su un solo marchio per non condizionare il successo a una determinata casa madre, più opportuno vincolare il successo a franchisor multimarca. Una serie di pro e contro da valutare con attenzione in base alle proprie necessità e prospettive commerciali.
L’importanza di un business plan
Una corretta e fattiva pianificazione è essenziale per supportare al meglio un nuovo progetto imprenditoriale. Da questo punto di vista il business plan occupa un ruolo centrale, si tratta di un documento fondamentale per descrivere gli aspetti programmatici e strategici dell’attività commerciale.
Per approfondire: come fare un business plan.
All’interno del business plan infatti sono da riportare delle fondamentali notizie, tra cui:
- gli obiettivi a breve e lungo termine;
- l’analisi di mercato e dei competitor;
- la descrizione dei servizi e/o prodotti;
- le strategie di marketing;
- l’analisi finanziaria, con la previsione dei costi e dei ricavi.
Questo documento è un vero e proprio punto di riferimento per gli imprenditori, un documento per risalire alle azioni da intraprendere, compresa la crescita imprenditoriale (vedi anche il nostro modello di business plan).
Il business plan non è dunque solo essenziale al momento di lanciare una nuova attività, ma anche durante l’intero ciclo di vita dell’attività commerciale stessa.
Per questo va periodicamente aggiornato, prevalentemente in base agli obiettivi e ai cambiamenti di mercato (concorrenza, domanda, target di riferimento, etc.).
In definitiva il business plan è un documento dinamico da aggiornare, quando necessario, per garantire una lunga e redditiva vita al negozio di scarpe. Senza una giusta e lungimirante pianificazione oggi è molto difficile costruire le basi per un business di successo.
Vedi anche: come fare un piano marketing.