Guida completa ai finanziamenti a fondo perduto 2022: cosa sono, come funzionano e bandi aperti più importanti del momento.
Finanziamento a fondo perduto: cos’è e come funziona.
I finanziamenti a fondo perduto sono una forma di prestito in denaro che non prevede obbligo di restituzione del capitale erogato, o di eventuali interessi.
Per ottenere un finanziamento a fondo perduto sono necessari determinati requisiti ma non è richiesto garante o particolari forme di garanzia in generale.
I finanziamenti a fondo perduto possono essere concessi senza la preventiva valutazione delle disponibilità reddituali ed il richiedente non viene sottoposto alla classica valutazione dell’affidabilità creditizia, prevista per altre forme di finanziamento.
Generalmente, i finanziamenti a fondo perduto vengono erogati da Enti Pubblici, dallo Stato, dalle Regioni o dai Comuni, ed hanno la funzione di incentivare l’attività imprenditoriale da parte di specifiche categorie.
I soggetti destinatari delle agevolazioni collegate ai finanziamenti a fondo perduto, sono principalmente i disoccupati, i giovani, le donne e le nuove Start up, ovvero tutti quegli imprenditori privati che riscontrano maggiori difficoltà ad inserirsi ed imporsi sul mercato del lavoro, per mancanza di fondi o per il timore di non riuscire a restituire le somme ottenute in prestito.
Esistono, poi, forme di finanziamento a fondo perduto riservate alle imprese già esistenti. Il finanziamento a fondo perduto può essere ottenuto partecipando a bandi specifici attraverso la presentazione della documentazione richiesta ma non esiste una procedura standard per l’ottenimento del finanziamento, le modalità di richiesta sono variabili in base al tipo di finanziamento ed alla destinazione d’uso dello stesso.
Abitualmente i finanziamenti a fondo perduto sono regolati da procedure che indicano la disponibilità finanziaria totale e gli importi massimi che possono essere destinati ad ogni singolo richiedente che venga ritenuto idoneo e l’erogazione del prestito a fondo perduto è collegata alla presentazione di un piano di progetto contenente tutte le informazioni relative al tipo di attività che si intende avviare, oltre che le ncessarie informazioni di carattere economico finanziario con annessa individuazione degli obiettivi da raggiungere e delle spese che dovranno essere sostenute con i fondi ottenuti.
Vedi anche: esempio di business plan.
Naturalmente per ogni bando vi sono differenti modalità di accesso e di richiesta, che sono collegate alla tipologia di prestito da erogare.
I contributi a fondo perduto hanno generalmente delle disponibilità limitate, ovvero sono disponibili sino ad esaurimento della capacità del fondo, ed hanno tempi di rilascio abbastanza lunghi.
Nella panoramica dei finanziamenti a fondo perduto, si collocano i finanziamenti rilasciati da Invitalia ovvero l’Agenzia Nazionale per lo sviluppo gestita dal Ministero dell’Economia.
Invitalia ha la funzione di incentivare la crescita economica e contribuire al rilancio delle aree di crisi, pertanto è operativa soprattutto nelle zone del Mezzogiorno.
Attraverso Invitalia vengono erogati numerosi incentivi a livello nazionale che contribuiscono alla nascita di Start up e nuove imprese, e sempre attraverso Invitalia, vengono finanziati progetti di varie dimensioni sviluppati da imprenditori che presentano piani e progetti concreti.
Vedi anche: come aprire un’attività commerciale.
Finanziamenti a fondo perduto 2022
Invitalia supporta varie forme di finanziamento, i seguenti sono alcuni dei bandi più importanti. Per approfondire vedi anche:
ON Nuove Imprese a Tasso Zero
ON Nuove Imprese a Tasso Zero 2022, un incentivo rivolto a giovani e donne, residenti su tutto il territorio Italiano, che presentino progetti di impresa con spese sino a tre milioni di euro. Questo tipo di finanziamento prevede l’erogazione di una parte sotto forma di contributo a fondo perduto, ed una parte in forma di finanziamento a tasso zero.
ON Nuove Imprese a Tasso Zero si rivolge ai giovani tra i 18 ed i 35 anni, ed alle donne di tutte le età, ma vengono ammesse anche imprese che presentino compagine sociale composta da giovani al di sotto dei 35 anni per almeno il 51%, oppure da donne.
Per avere accesso al finanziamento, l’impresa deve risultare di giovane costituzione (entro i 5 anni precedenti alla richiesta) e le regole applicate sono comunque variabili a seconda della anzianità dell’impresa, ovvero che essa sia costituita da meno o più di 3 anni.
Questo finanziamento non si rivolge solo alle imprese ma anche alle persone fisiche che rimangono comunque nell’obbligo di costituire la società, in caso di ammissione alle agevolazioni.
Obbiettivo del finanziamento è anche l’esecuzione di ampliamenti, diversificazioni e trasformazioni di attività già esistenti, ed è prevista accensione di ipoteca per tutti quei progetti che includono l’acquisto di un immobile.
I piani di impresa attivati con questa formula, devono essere avviati rapidamente e concludersi entro 24 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento.
Attualmente per questo tipo di finanziamento risultano già pervenuti 599 progetti, pertanto l’importo complessivo richiesto supera la dotazione finanziaria disponibile. Al momento rimane comunque possibile continuare con la presentazione delle domande ma l’avvio della valutazione dei nuovi progetti resta collegata agli importi ancora disponibili in virtù di quanto destinato alla copertura per le istruttorie già in corso.
Vedi la guida a: ON Nuove Imprese a Tasso Zero.
Fondo impresa femminile
Un’altra forma di finanziamento a fondo perduto è il Fondo impresa femminile, ovvero un incentivo nazionale offerto dal Ministero dello Sviluppo Economico per per favorire nascita, sviluppo e consolidamento di imprese guidate da donne.
Questo finanziamento supporta programmi collegati ai settori di industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi commerciali e turismo.
Per le imprese femminili, che siano nuove o già avviate, vengono messe a disposizione somme sino a 200 milioni di euro.
Anche questa misura viene amministrata da Invitalia e si rivolge a imprese femminili di qualsiasi dimensione ed ubicate in qualsiasi regione italiana.
Le imprese femminili che possono avere accesso al finanziamento devono presentarsi in forma di società di capitali che abbiano quote o componenti degli organi di amministrazione per almeno la misura di due terzi al femminile, imprese individuali che abbiano un titolare donna, e le lavoratrici autonome con partita IVA.
Possono accedere al finanziamento anche le cooperative o società di persone con una componente femminile di almeno il 60% mentre le associazioni tra professionisti non sono ammesse al fondo.
Fatturato annuo o numero di dipendenti donna non sono elementi preferenziali per l’accesso al finanziamento.
Anche le imprese inattive possono avere accesso al fondo se sono costituite da meno di 12 mesi ed i requisiti per l’ammissione devono essere verificati all’atto di presentazione della domanda indipendentemente dalle variazioni avvenute in precedenza, tutti i requisiti di accesso vengono controllati in fase di compilazione della domanda, facendo fede sui dati che risultano al Registro delle Imprese al momento della presentazione della stessa.
In caso di ammissione alle agevolazioni, l’impresa deve essere costituita entro sessanta giorni dalla comunicazione di esito positivo ed il requisito di impresa femminile deve essere successivamente mantenuto per almeno tre anni dal completamento dell’iter, ovvero dalla data di erogazione del saldo.
La eventuale perdita dello status di “impresa femminile” prima dei tre anni, comporta la revoca di tutte le agevolazioni.
Possono effettuare domanda anche le imprese familiari o le imprese che abbiano già percepito finanziamenti su altri progetti. Il fondo di impresa femminile, infatti, può prevedere un piano di ampliamento di attività inizialmente realizzate con l’ausilio di altri fondi, purché il progetto di futura realizzazione risulti essere diverso da quelli già finanziati con altri bandi.
Anche le cittadine straniere possono avere accesso al fondo se in possesso di determinati requisiti (residenza/requisiti di legge/permesso di soggiorno).
Vedi la guida a: Imprenditoria femminile 2022.
Resto al Sud
Resto al Sud è un bando che si rivolge allo sviluppo di nuove attività in zone del Sud Italia, e per l’esattezza : Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania ,Molise, Puglia, Sardegna Sicilia e le aree del cratere sismico a centro Italia situate in Lazio Marche Umbria, e le isole minori del centro nord.
Questo incentivo è destinato a soggetti che abbiano un’età compresa fra i 18 e i 55 anni e l’ammissione ai fondi non prevede bandi o scadenze, le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo.
Resto al Sud si rivolge alle imprese che effettuano forniture di servizi alla persona o che si occupano di turismo, commercio, attività libero professionali o attività produttive nei settori pesca, industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli. Restano però escluse le attività agricole di produzione.
Questo tipo di finanziamento copre il 100% delle spese e prevede il rilascio di importi per un massimo di cinquantamila euro per ogni richiedente, questa soglia che può essere estesa fino all’importo di euro duecentomila, nel caso di società composte da almeno quattro soci.
Le spese ammissibili per questo tipo di finanziamento sono quelle collegate alla manutenzione, ristrutturazione straordinaria di beni immobili, macchinari, impianti e attrezzature ed il sovvenzionamento di nuovi programmi informatici o servizi per le tecnologia.
Restano escluse le spese promozionali e di progettazione oltre che quelle collegate alle consulenze ed al personale.
La domanda può essere effettuata da soggetti al di sotto dei 56 anni di età, che siano residenti nelle zone sopra descritte e che non siano titolari di attività d’impresa o destinatari di altre agevolazioni nazionali nell’ultimo triennio.
Vedi la guida a: Resto al Sud.
Smart&Start
Smart&Start è una forma di agevolazione istituita dal Ministro dello Sviluppo Economico e si rivolge alle Start up di piccole dimensioni nate da non più di 60 mesi o ancora in fase di costituzione. L’incentipo si estende anche alle imprese straniere operative sul territorio nazionale.
Chi oggi si avvale di questa forma di incentivo, può richiedere la conversione di una quota del finanziamento agevolato in contributo a fondo perduto se la Start up è destinataria di investimenti da parte di soci che siano persone fisiche, o investitori terzi.
L’ammissione al sovvenzionamento è collegata alla presentazione di programmi dall’elevato contenuto tecnologico innovativo ed allo sviluppo di prodotti e servizi nel campo dell’economia digitale e dell’intelligenza artificiale.
Vedi la guida a: Smart&Start.